Il Napoli si squaglia come neve sotto l’acqua e la Dea corre prima da sola.

8 Dicembre 2024 alle 23:39

Marco Baroni corsaro sul campo dove vinse uno scudetto da giocatore accanto a Diego Maradona. Con la sua Lazio ha affrontato la squadra di Antonio Conte a viso aperto, senza timori reverenziali. I biancocelesti piacciono per la capacità di attaccare e difendere compatti, coprendo tutto il campo in ampiezza. Fra l’altro hanno giocatori che in contropiede sanno fare male, non a caso la rete della vittoria è maturata con la più classica rimessa con Gustav Isaksen: il tiro a giro non ha lasciato scampo ad Alex Meret. Era il minuto 79′ e il per recuperare era esiguo. Qualche minuto prima Fisayo Dele-Basirhu aveva colpito la traversa dopo una cavalcata ciclonica: in quella botta da fuori area tutta la voglia dei laziali di fare bottino pieno. Spettacolo Mattèo Guendouzi, capace di schermare Stanley Lobotka, recuperare un sacco di palloni in mezzo al campo e di rilanciare l’azione. Al Maradona va in scena una gara molto accesa agonisticamente ma con poche emozioni. Nel primo tempo Ivan Provedel è attento su Scott McTominay e Alex Meret su Gustav Isaksen. La ripresa si apre con la clamorosa traversa come abbiamo di Fisayo Dele-Bashiru (51′), venti minuti dopo il colpo di testa di Anguissa bacia il palo. Al 79′ il grande sinistro a giro del danese che fredda una città intera. Rispetto alla sconfitta di Coppa Italia, Antonio Conte cambia tutti gli 11 giocatori scesi in campo tre giorni fa all’Olimpico e si riaffida ai titolarissimi: con il senno di poi non ne è valsa la pena. A gennaio sarebbe opportuno che gli azzurri allungassero il livello qualitativo delle seconde linee. Riflettendo sul rendimento di Romelu Lukaku: il belga non riesce a fare la differenza come altri anni.

di Cristiano Mezzi
Napoli-Lazio 0-1 Serie A

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