Lecce, la tifoseria contro Ramadani: cancellati i profili social
A Lecce fa caldo non solo dal punto di vista climatico, ma anche nell’ambiente intorno alla squadra. Nel mirino per la sconfitta contro l’Udinese è finito il centrocampista Ylber Latif Ramadani. Il nazionale albanese classe 1996 ha cancellato in mattinata tutti i propri profili social. Stanco degli insulti e minacce verso la sua persona e la famiglia. Ma perché tanta rabbia da parte della tifoseria giallorossa? Andiamo a vedere i fatti scatenanti: nelle ultime settimane il calciatore è stato al centro del dibattito soprattutto a causa di ciò che è successo in Lecce-Parma, al 75′ è stato sostituito ma, non prendendola benissimo, ha rivolto dei plateali “vaffanculo” al tecnico Luca Gotti e la partita, che in quel momento era controllata dai salentini per 2-0, è finita poi 2-2 in pieno recupero; un suo errore durante l’ultima partita con l’Udinese da cui nasce la punizione vincente di Jordan Zemura, sblocca una partita che sembrava destinata allo 0-0. E’ una situazione incresciosa, perché il centrocampista ha sposato la causa giallorossa in tutto e per tutto, il ragazzo sempre connesso con il pubblico, soprattutto allo stadio. Sempre pronto ad incitare nei momenti chiave del match ed a fine partita a fare il suo consueto giro di campo applaudendo ai presenti. E’ comunque un elemento essenziale nell’economia della squadra, sempre pronto a lottare su ogni pallone, sempre presente, uno dei numeri uno nei recuperi e leader in campo per i compagni. Purtroppo però, è risaputo che quando le cose non vanno benissimo, ci si scatena sui social con commenti che, con tutta probabilità, gli stessi calciatori leggono. Qualche commento mal digerito, unito all’attuale crisi di risultati della squadra giallorossa, ha portato a questa decisione.
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