JUVENTUS UMILIATA. IL NAPOLI NE FA 5!
Nella cornice infuocata dello stadio Maradona, l’atteso scontro diretto tra Napoli e Juventus termina sul risultato di 5-1. L’inerzia del match finisce per premiare la ricerca del possesso palla degli azzurri che costringe per lunghi tratti la Juventus a subire passivamente le iniziative delle stelle partenopee. Il Napoli si riprende così la scena tornando prepotentemente ad interpretare, a pieno titolo, il ruolo di candidata allo scudetto, lanciando un chiaro messaggio alle contendenti.
Il Napoli parte con il 4-3-3 interpretato da Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen; Kvaratskhelia.
Allegri invece opta per il 3-5-2 con: Szczesny; Danilo, Bremer, Alex Sandro; Chiesa, McKennie, Locatelli, Rabiot, Kostic; Di Maria, Milik.
I primi 10 minuti del match vedono le squadre contendersi la sfera a pari armi: da un lato la Juventus si dimostra compatta e attenta a non lasciare spazi, dall’altra il Napoli prova gradualmente a controllare il possesso palla, crescendo di minuto in minuto. Al 14’ arriva il primo gol del Napoli, firmato da Osimhen al culmine di un’azione propiziata dal cross di Politano che trova la rovesciata di Kvaratskhelia, ribattuta da Szczesny il quale respinge però sulla testa di Osimhen che a due passi dalla porta insacca di testa.
Il Napoli continua ad attaccare e la Juventus accusa il colpo dopo il gol, ma al 21’ Angel Di Maria si presenta al Maradona: errore di Rrahmani che regala palla all’argentino, sinistro dai venti metri, Meret immobile e pallone che colpisce lo spigolo dell’incrocio dei pali.
La sfida si accende e al 26’ Milik raccoglie di testa il cross al bacio di Di Maria: conclusione debole e centrale facilmente bloccata da Meret.
Al 38’ arriva il raddoppio del Napoli, questa volta con Kvaratskhelia sull’asse Osimhen – Politano, Kvaratskhelia prende la mira e di interno destro spedisce la palla nell’angolino basso dove Szczesny non può arrivare. Nell’azione del gol, Bremer responsabile per un controllo che favorisce gli azzurri.
La Juventus non si arrende: al 42’ Di Maria si mette in proprio e con uno scambio veloce prima con Locatelli al limite, poi con Milik, piazza la palla col sinistro di prima intenzione sul secondo palo, trafiggendo Meret. 2-1 e partita dunque riaperta nei minuti finali del primo tempo. La Juve ci crede e a pochi minuti dal fischio che decreta la fine del primo tempo, sfiora il gol con la possibile autorete di Rrahmani che devia nella sua porta il cross di Chiesa.
Nella ripresa, proprio Rrahmani regala al Napoli il 3-1. Sul corner battuto da Kvaratskhelia, il pallone attraversa tutta l’area di rigore e arriva al difensore centrale del Napoli che di prima intenzione piazza il pallone dove Szczesny non può arrivare. Allegri corre ai ripari ed esegue due sostituzioni: Paredes subentra a Locatelli, Kean sostituisce Milik. I cambi non modificano però l’inerzia della gara e il Napoli dilaga andando vicino al quarto gol con Osimhen che approfitta dell’errore incredibile di Bremer che regala palla al nigeriano tutto solo davanti a Szczesny: destro a colpo sicuro e palla clamorosamente alta.
Pochi minuti dopo il Napoli realizza il quarto gol: l’ennesimo errore di Bremer su pressing di Mario Rui, Kvaratskhelia crossa a centro area per l’incornata vincente di Osimhen. Niente da fare per Szczesny. Da questo momento in poi la Juventus non riesce più a stare in partita e si lascia travolgere dal ritmo incessante del Napoli che, al 70’, completa l’impresa con il quinto gol. A mettere il segno è questa volta Elmas che con un dribbling a rientrare su Kostic, trova lo spazio per liberare il sinistro deviato da Alex Sandro e diretto sotto la traversa.
Nei minuti successivi Allegri, ormai impotente, sostituisce i pezzi pregiati Rabiot, Danilo e Di Maria per preservarli, dando spazio ai più giovani. Il Napoli invece si prepara alla festa.
Scoccato il novantesimo, il Maradona esplode di gioia. Una vittoria pesantissima che permette al Napoli di allungare il passo e portarsi in fuga a +10 sulla Juventus e sul Milan (impegnato sabato a Lecce). Una prova di forza che cancella il passo falso commesso al San Siro contro l’Inter. La Juventus interrompe la serie positiva durata otto giornate consecutive. Preoccupa la prestazione di Bremer che ricorderà per molto tempo questa giornata nera, incoraggiante invece la prestazione di Di Maria, unica nota positiva e unico “baluardo” sopra la sufficienza nell’anticipo di questa sera.
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