Formazioni
Lazio (4-3-3): Provedel; Lazzari (76′ Hysaj), Patric, Casale, Marusic; Milinkovic-Savic, Marcos Antonio (65′ Vecino), Basic (55′ Luis Alberto); Felipe Anderson (65′ Cancellieri), Immobile, Zaccagni. All.: Sarri.
Hellas Verona (3-4-2-1): Montipò; Ceccherini (60′ Cabal), Hien, Coppola; Terracciano (61′ Depaoli), Ilic, Miguel Veloso (36′ Tameze), Doig; Lazovic (70′ Hrustic), Lasagna (70′ Kallon); Henry. All.: Cioffi.
Cronaca della partita
La Lazio non ha voluto strafare consapevole del serbatoio di benzina nelle gambe non completamente pieno dopo il pirotecnico 4-2 al Feyenoord in Europa League. Schierando Basic e non Luis Alberto al fianco di Marcos Antonio e Milinkovic-Savic, Sarri ha voluto dare più sostanza che forma alla sua squadra, rendendola compatta in mezzo al campo ma meno imprevedibile nelle trame offensive. Ciò nonostante la Lazio ha saputo trovare la verticalità con Felipe Anderson e Milinkovic-Savic, anche se l’occasione più grande è capitata proprio a Basic dalla distanza al 27′ con un mancino violento che ha costretto Montipò al miracolo per deviare il pallone sul palo. Il Verona invece si è affidato alle ripartenze veloci, e imprecise, di Lasagna, scheggiando la traversa nel recupero sugli sviluppi di corner con Henry.
La storia è cambiata nella ripresa quando Sarri ha pescato la magia di Luis Alberto dalla panchina per svoltare il match. Proprio Luis Alberto, apparecchiato da Immobile in area, ha sfiorato il vantaggio al 64′ e quattro minuti più tardi è cambiato il volto del match con il solito Immobile, puntuale sul secondo palo a deviare in rete di testa un cross tagliato dalla destra di Milinkovic-Savic.
Nel finale ancora Immobile si è divorato il raddoppio a tu per tu con Montipò dopo aver superato in velocità Hien, mentre a Cancellieri la rete in contropiede è stata annullata per fuorigioco. A mettere tutti d’accordo, dopo una parata rasoterra di Provedel sul destro di Ilic, ci ha pensato Luis Alberto che al 95′ ha infilato il 2-0 che ha fatto partire la festa della Lazio.
Qualcosa è già cambiata rispetto alla scorsa stagione nelle dinamiche della Lazio di Sarri. In un campionato particolare, compresso e stancante nella prima parte fino a novembre, al primo esame post impegno europeo la formazione biancoceleste non ha tradito. Una novità, bella, rispetto al trend del primo anno del tecnico toscano in panchina. All’Olimpico contro il Verona pronto a colpire in ripartenza è arrivato un 2-0 non spettacolare, ma solido e costruito con pazienza, interrompendo la striscia di due partite senza successi in campionato. Al contrario il Verona ha mostrato i propri limiti offensivi impegnando di fatto Provedel solo nel finale.
Intervenuto a Dazn nel postpartita, l’allenatore biancoceleste ha commentato così la prova dei suoi: “Sono soddisfatto perché era una partita dura contro una squadra difficile da affrontare – ha spiegato Sarri -. In queste gare, se non si sblocca il risultato subito, poi diventa molto complicato.” Un risultato, quello ottenuto dalla Lazio, che acquisisce un significato ancora maggiore perché arrivato dopo la gara giocata e vinta in settimana in Europa League contro il Feyenoord: “Lo dicono i numeri – ha sottolineato Sarri -, l’anno scorso in 8 partite giocate dopo l’Europa League abbiamo fatto 5 punti, mentre nelle altre abbiamo avuto una media di 2 punti a partita.”