LUKAKU IN GOL CON IL BELGIO MA CON L’ INTER PROPRIO NON FUNZIONA….

2 Aprile 2023 alle 19:02

Un disastro per l’Inter. Ora sono 3 le sconfitte consecutive in campionato: Spezia, Juventus e, ieri, Fiorentina – con l’ultima vittoria che risale al 2-0 contro il Lecce dello scorso 5 marzo.

Un mese intero senza alcun successo,  le ambizioni di Champions League si complicano notevolmente. Certo, di mezzo c’è stata lo sosta per le nazionali, impegnate nelle qualificazioni agli Europei 2024.

Una sosta che sembrava aver rivitalizzato uno di coloro che doveva essere tra gli uomini simbolo dell’Inter targata Simone Inzaghi: stiamo parlando di Romelu Lukaku. Dominante, convinto, vero trascinatore del Belgio che ha vittimizzato la Svezia con un sonoro 3-0 – con la sua firma su ogni singola rete – e che ha ben figurato nella prestigiosa amichevole contro la Germania, vinta per 3-2 e sulla quale, nuovamente, Lukaku aveva timbrato il cartellino. L’attaccante ammirato in quelle due settimane di pausa dei vari campionati nazionali ricordava, a tutti gli effetti, lo strabordante centravanti che mise a segno ben 64 reti nelle due stagioni nerazzurre, culminate nello Scudetto del 2021. Così non è stato: sulla sconfitta a San Siro, il nome di Romelu Lukaku non può che essere tra gli indiziati maggiori a dover reggere sulle spalle le colpe di un Inter in piena crisi.

Al minuto 49, Bastoni si getta in proiezione offensiva, mettendo in mezzo un pallone rasoterra da spingere in fondo al sacco. Il belga va col mancino – al posto di siglare un facile tap in col destro – mancando clamorosamente la sfera, che termina sul fondo.

 

 

Solo 4 minuti dopo, Bonaventura realizzerà la rete del definitivo 1-0. Un contraccolpo psicologico che l’inter ha risentito notevolmente. Eppure, additare Lukaku come colpevole della sconfitta contro la Fiorentina, non è assolutamente corretto. Lo stato fisico evidenziato dimostra che Lukaku è in una fase di crescita: accelerazioni, scatti, presa di posizione al centro della manovra offensiva nerazzurra ed attacco alla profondità. Questo è quanto trapelato dalla prestazione del belga, che è stata sottolineata anche da Inzaghi nel post partita. Chissà se sulle sue prestazioni pesano ancora le pressioni circa il suo paventato ritorno al Chelsea, motivo per cui il belga soffrirebbe in questo momento. Lo scenario ipotizzato da Marotta è limpido. La formula con la quale Lukaku è tornato a vestire la maglia nerazzurra è quella del prestito oneroso per 7,8 milioni di euro, con un ingaggio da 8,5 milioni di euro netti all’anno – che equivale allo stipendio più alto di tutta la Serie A . Il belga è destinato a far ritorno al Chelsea nel prossimo mercato estivo. Anche perché la cifra investita sul classe ‘93 appare inadeguata al rendimento avuto sin ad ora in stagione.

Al belga, dunque, da qui fino alla fine della stagione, il compito di ritrovare la sua carriera. È il Belgio che rende migliore Lukaku o l’Inter che non riesce a tirarne fuori tutto il potenziale? Sicuramente il discorso si sposta anche sul tecnico Inzaghi. Magari lui non ha saputo valorizzarlo, e Conte invece è stato un motivatore eccezionale, maggiormente in grado di tirare fuori le sue doti. Magari il “carisma” di Antonio Conte, se un domani approdasse all’Inter al posto di Inzaghi (cosa possibile in caso di sconfitta contro il Benfica e di mancata qualificazione alla prossima Champions), potrebbe resuscitare definitivamente il belga.

 

di Redazione
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