De Ketelaere, Atalanta, Champions League 26/11/2024

Promossi e bocciati, il borsino del girone d’andata 2024-25

5 Gennaio 2025 alle 13:17

E’ già tempo di primi bilanci in Serie A, con molte squadre chiamate ad interrogarsi sul cammino che hanno intrapreso in questa nuova stagione. Molti club hanno attuato un taglio col passato affidando le redini della squadra a nuovi allenatori, altri hanno invece hanno confermato la guida tecnica in scia con i buoni risultati raggiunti lo scorso anno. Di seguito una lista con i giudizi provvisori su promossi e bocciati.

 

Promossi

 

 

Inter

La squadra ha mantenuto l’intelaiatura dell’anno scorso, con qualche innesto come Zielinski che è servito soltanto ad ampliare la rosa a disposizione di Simone Inzaghi, senza però trovare molto spazio. La creatura di Simone Inzaghi convince anche quest’anno, un gruppo collaudato, con principi di gioco chiari ed efficaci, senza dimenticare le individualità dei giocatori. L’Inter ha il sapore di una grande squadra: vince gli scontri diretti, vince anche quando non gioca benissimo e coltiva i campioni attuali e futuri. Un esempio tra tutti è quello di Dumfries, che ad oggi consideriamo in modo unanime uno dei terzini più forti della Serie A, eppure qualche anno fa sembrava non essere in grado di sostituire la pesante eredità di Hakimi.

Atalanta

Gasperini sta facendo meglio dell’anno scorso con i nuovi innesti che hanno egregiamente sostituito le illustri uscite Koopmeiners ed Højlund. Proviamo a fare qualche nome, Retegui è adesso condivide la vetta della classifica marcatori con Thuram, Samardzic che è sempre sopra la sufficienza e che incanta tutti anche come playmaker, Bellanova che ha aggiunto esperienza e corsa. Ma i riflettori non possono che essere puntati su una pedina che già nella scorsa stagione aveva fatto ricredere anche i più scettici: Charles De Ketelaere, valorizzato al meglio da Gasperini e ad oggi inseguito da mezza Premier League. A conti fatti, l’Atalanta sta facendo meglio dello scorso anno in campionato, con una media punti di 2,28, contro il dato dell’anno scorso che si attestava a 1,82.  Il lavoro di Gianpiero Gasperini ha radici solide ed è da esempio per tutti: il mantra che porta avanti da tempo è quello di realizzare un progetto vincente di lungo periodo, senza l’ossessione di “dover” trionfare nell’arco di pochissimo tempo, e valorizzare ogni calciatore, anche (come confessato in una intervista recente) ricorrendo a esercizi di tecnica individuale laddove necessario.

Lazio

La Lazio rientra nella categoria di quei club che hanno deciso di cambiare guida tecnica con successo. Le scelte di Claudio Lotito stanno dando i propri frutti. La Lazio è una squadra forte e difficile da battere, merita questa classifica (4° posto e 35 punti in 18 gare giocate). L’allenatore Marco Baroni sta dimostrando di essere all’altezza della sfida che gli è stata sottoposta: quella di essere competitivi senza un budget importante e senza una rosa profonda. D’altronde, la lunga gavetta in club di categorie inferiori, durata circa 22 anni, gli ha insegnato a fare “di necessità virtù”, con ciò che si ha a disposizione. Inoltre, il rapporto con il Presidente Lotito sembra essere idilliaco, e questo è già una notizia…. Ironia a parte, la Lazio rientra a pieni voti tra le promosse di questo girone d’andata.

Fiorentina

La Fiorentina sta superando le aspettative di inizio stagione. E’ vero, ha investito molto, ma è anche vero che gli impegni tra campionato e coppe sono numerosi. La Viola è partita col freno a mano nei primi match, ma poi ha trovato la fluidità di gioco che Palladino ricercava, senza dimenticare la sorpresa Kean che rappresenta il perfetto terminale offensivo in grado di assicurare profondità alla squadra (11 gol all’attivo per lui). Momentaneamente sesta, le va comunque accordata la promozione, tenuto conto delle pesanti assenze di Bove e Gundmundsson.

 

Napoli

Tra le regine del campionato il Napoli che è probabilmente il club che più di tutti ha stupito in positivo. Antonio Conte è letteralmente riuscito a trasformare una squadra di mezza classifica in un’esercito di soldati pronti a divorare qualsiasi punto sul tavolo. Dopo una sconcertante sconfitta nella prima di campionato contro il Verona, il Napoli ha tirato fuori gli attributi, mettendo in atto il piano dell’allenatore e conquistando 44 punti in 19 gare. Una media punti da scudetto che proietta la squadra partenopea verso traguardi che la città sembrava aver dimenticato. I capisaldi sono quelli tipici dell’allenatore pugliese: condizione atletica, umiltà, pressing alto, ruoli (e titolari) poco fluidi. Insomma, è il caso di dirlo, Antonio Conte ha probabilmente la bacchetta magica. Chapeau.

 

Bocciati

 

 

Roma

I motivi della bocciatura sono chiari a tutti e si possono riassumere in una semplice constatazione di fatto: tre allenatori cambiati nel giro di poco più di tre mesi e un rendimento di circa 1 punto a gara nelle prime 18 giornate disputate. Un progetto che nel giro di poco tempo è imploso a livello societario, scandito con i seguenti episodi chiave che hanno destabilizzato tutto l’ambiente: l’esonero di De Rossi a metà settembre, le dimissioni del Ceo Lina Souloukou a seguito di presunte minacce ricevute, l’esonero di Juric con tanto di scuse pubbliche da parte di Ghisolfi per la mala gestio. Poi è arrivato Claudio Ranieri, accolto come il “Re Mida” in grado di curare ogni male, ma così non è stato e con lui in panchina è cambiato poco o nulla. Alla base di tutto ci sono le responsabilità dei calciatori che sono di fatto completamente demoralizzati e disorientati per il terremoto societario in atto, ed  una Serie A molto più competitiva di quella di un tempo, in cui a gareggiare per le prime sei posizioni ci sono 10 club. Senza serenità e fiducia nella testa dei calciatori è difficile fare miracoli.

Milan

I rossoneri sono un altro esempio di come la scarsa qualità gestionale si rifletta sul rendimento in campo dei calciatori. Paulo Fonseca era stato scelto tra molti candidati, il che faceva pensare ad una decisione inamovibile. Lo stesso Zlatan Ibrahimovic aveva sottolineato la convinzione con cui il Milan aveva affidato le chiavi della squadra al portoghese. Eppure alle primissime difficoltà la Società ha iniziato a dubitare di lui, lasciando filtrare notizie e indiscrezioni di disapprovazione per la conduzione tecnica sin lì operata. Ma insomma, ci chiediamo, è mai possibile mettere un discussione un nuovo allenatore a tre giornate dall’inizio della stagione? A nostro avviso, questo clima di sfiducia ha delegittimato l’allenatore anche agli occhi dei calciatori (vedasi l’episodio del cooling break che ha visto protagonisti Leao e Theo Hernandez in Lazio-Milan). Dopo di che un rendimento altalenante tra Champions e Serie A che ha di fatto compromesso tutti gli obiettivi stagionali. A Conceiçao l’arduo compito di risollevare le sorti di una squadra che è chiamata ad un urgente cambio di passo.

Juventus

Anche la Vecchia Signora va annoverata tra le bocciature di questa prima parte di stagione. Il lavoro di Thiago Motta è rispettabile e si vede, ma in campo bisogna poi conquistare i tre punti e troppo spesso la Juventus è incappata nell’imprevisto. 11 pareggi che hanno il sapore agrodolce per una squadra che per blasone e storia è sempre chiamata a competere per il massimo. La bocciatura si deve alla posizione in classifica attuale che la vede fuori dalle prime quattro classificate. Certamente è forte anche la delusione per l’uscita in Supercoppa: la vittoria del trofeo avrebbe edulcorato la situazione contingente. A differenza di Roma e Milan, però, non tutto è perduto e teoricamente la squadra è ancora in corsa in tutte le competizioni.

Monza

Il progetto di Alessandro Nesta è naufragato in pochi mesi, la squadra è ultima in classifica e obiettivamente si fa fatica a trovare qualcosa di buono. 10 sconfitte, 7 pareggi e una sola vittoria per un club che nelle passate stagioni non ha avuto problemi nel salvarsi. Quest’anno i brianzoli sono chiamati a un’impresa per nulla facile, considerato che secondo le prime stime la quota salvezza sarà più in alto rispetto alle precedenti stagioni. Riuscirà il Monza a conquistare almeno 30 punti che la porterebbero alla fatidica quota salvezza di 40 punti?

 

Tutti gli altri club non menzionati sono a nostro avviso sub-iudice, non potendo esprimere allo stato attuale una valutazione negativa o positiva.

di Redazione
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