Sassuolo ingaggia Ballardini: il perché di una scelta corretta
Il regno di Emiliano Bigica è durato lo spazio di 96′, tanto è durata Sassuolo-Napoli. La sconfitta è stata devastante non solo per quanto riguarda il risultato, ma anche negli atteggiamenti. Dopo il secondo gol la squadra nero verde ha mollato completamente sul piano mentale. E la società non se l’è sentita di accordare fiducia ad un allenatore digiuno di serie A. Scelta comprensibile se vogliamo, anche se dispiace per l’uomo. E’ arrivato Davide Ballardini, allenatore di grande esperienza e carisma. Forse l’uomo giusto per risollevare squadre e ambiente, nel suo attivo diverse salvezze. Probabilmente metterà mano per prima cosa sulla tenuta psicologica, la squadra è apparsa spenta e sfiduciata. Dopodiché andrà a cercare il modulo migliore per le caratteristiche dei giocatori in rosa e per rendere meno friabile la fase difensiva. Ad oggi la difensa emiliana ha incassato 55 reti, una vera enormità. Sacchiano convinto fin dagli esordi, le formazioni di Davide Ballardini si sono spesso schierate con una difesa a 4 e un trequartista come punta del rombo di centrocampo. Nelle ultime avventure però il tecnico si è sempre più spesso affidato al 3-5-2, a testimonianza della duttilità del suo calcio e di come si modelli sul materiale umano che gli viene messo a sua disposizione. Saranno i primi allenamenti a far capire alla nuova guida tecnica quale strada intraprendere. A naso, il 3-5-2 potrebbe essere la soluzione migliore per compattare al meglio la squadra sul campo. Ovviamente le fortune del nuovo allenatore dipendono molto da Domenico Berardi unico vero fuoriclasse in forza al Sassuolo.
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