Udinese e Lecce impattano: esonerato Sottil
Serata avara di emozioni al Bluenergy Stadium di Udine, dove i padroni di casa hanno sfidato il rampante Lecce guidato da Roberto D’Aversa. I bianconeri volevano vincere per abbandonare le acque melmose della zona retrocessione. Ma avevano di fronte la squadra giallorossa, un gruppo di giocatori che non molla mai. Spinto dalla voglia di rivalsa del suo allenatore, desideroso di riscattare il periodo nero alla Sampdoria. Con questo pareggio Andrea Sottil è sempre nell’occhio del ciclone, la proprietà è pronto a sostituirlo con Gabriele Cioffi. La famiglia Pozzo non ama molto cambiare allenatori in corsa, ma mancano i presupposti per andare avanti. Il mancato utilizzo ancora una volta di Simone Pafundi, getta ombre sull’operato dell’allenatore nato a Venaria Reale (Torino). L’Udinese è una squadra che ha difficoltà in fase realizzativa, i tifosi si chiedono perché il talento più fulgido del vivaio bianconero non gioca ? Perché ha 17 anni ? Lamine Yamal a 16 è titolare nel Barcellona e i catalani hanno appena mandato in gol Marc Guiu che ne ha 16….Per non parlare di Jamal Musiala che bazzica i campi della Bundesliga da quando ne aveva 16, prima con la maglia del Bayern Monaco. Sicuramente Florian Thauvin, Lorenzo Lucca e Isaac Success sono più esperti. Ma non hanno il talento del campano. L’Udinese aveva segnato soltanto quattro gol (fra cui un’autorete) in otto giornate, Andrea Sottil prova a cambiare davanti mettendo Isaac Success insieme a Florian Thauvin. Roberto Pereyra e Lazar Samardzic sono gli interni, dato che all’ultimo istante c’è la il forfait di Dejan Lovric. Il francese è il più pericoloso, nel primo tempo ci prova sempre con tiri da fuori area perché i padroni di casa faticano ad avvicinarsi a Wladimiro Falcone. Il Lecce comanda di più la partita, si affida ai rientri sul destro di Gabriel Strefezza: il capitano in un paio di occasioni fa sibilare la palla vicino al palo, mentre un contropiede di Pontus Almqvist viene fermato in extremis. Troppo brutto il primo tempo per essere vero, quindi l’Udinese a inizio ripresa si scatena: il cambio tra l’impaurito Joao Ferreira e il rapido Festy Ebosele fa aprire una breccia a destra. Prima Isaac Success mette alto su invito di Florian Thauvin, poi Festy Ebosele crossa ancora per la punta che non segna sulla deviazione di Wladimiro Falcone (respinge Federico Baschirotto sulla linea), ma Valentin Gendrey stende Roberto Pereyra sul rimbalzo ed è un giusto rigore segnato dal francese. Dopo lo svantaggio, il Lecce fatica ad essere autoritario come nel primo tempo. Roberto D’Aversa passa anche al 4-2-3-1, inserendo Lameck Banda, ma gli ospiti anziché insidiare Marco Silvestri, si devono rifugiare nei falli (tre gialli nel finale) per evitare i contropiede. Però l’allenatore ospite può giocarsi ancora due carte, Nicola Sansone e Roberto Piccoli. E sono quelle che cambiano la partita. Il primo crossa, il secondo realizza la rete del definitivo pareggio. La squadra di casa, che non ha mai vinto finora, è quart’ultima con 6 punti, mentre il Lecce è decimo a quota 13, insieme con la Lazio. Questo il tabellino della partita con i voti dei calciatori:
UDINESE (3-5-2) – Silvestri 6; Pérez 5.5, Bijol 6, Kabasele 5; Joao Ferreira 5 (1′ st Ebosele 6.5), Samardzic 5.5, Walace 6, Pereyra 6 (30′ st Payero 6), Kamara 6 (46′ st Zemura sv); Thauvin 6, Success 5 (30′ st Lucca 5.5). All. Sottil. A disposizione: Padelli, Okoye, Guessand, Oier Zarraga, Domingos Quina, Aké, Tikvić, Camara, Pafundi.
LECCE (4-3-3) – Falcone 6; Gendrey 5, Baschirotto 6,5, Pongracic 6, Gallo 6 (21′ st Dorgu 5.5); Oudin 5.5 (21′ st Banda 6), Ramadani 6.5, Kaba 6 (34′ st Gonzàlez sv); Almqvist 5.5, Krstovic 6 (30′ st Piccoli 6.5), Strefezza 6.5 (30′ st Sansone 6.5). All. D’Aversa. A disposizione: Brancolini, Samooja, Rafia, Venuti, Berisha, Listkowski, Faticanti, Corfitzen, Smajlovic, Touba.
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