Euro 2024, analisi tattica Italia-Croazia
Serata importante per i colori azzurri, bisogna saltare l’ostacolo Croazia per accedere agli ottavi di finale. Dopo la sconfitta con la Spagna il morale della comitiva si è abbassato, saranno stati bravi Spalletti e i suoi collaboratori a rialzare l’orgoglio dei giocatori? Vero che Yamal e compagni hanno una marcia in più, ma anche vero che si è perso di misura alla fine. Merito di uno strepitoso Donnarumma, ma il portiere ha il compito di evitare i gol. E si può anche pensare che Barella e compagni siano semplicemente incappati in una serata negativa, vinti soprattutto dal timore reverenziale. La testa, la psicologia a quei livelli fa la differenza. Questo ha detto il nostro c.t. presentando la sfida ai croati, laddove abbiamo due risultati favorevoli su tre a disposizione. Il che significa che alla fine della fiera non sarà una questione di modulo tattico, di uomini da schierare o di astuzie varie. Ma di mentalità, voglia e capacità di andare oltre i propri limiti. Giocando con la personalità dei campioni d’Europa in carica, i valori ci sono. Calafiori e Bastoni sono centrali di grande valore, Barella è diventato un centrocampista totale, Fagioli ha qualità da vendere, Frattesi è uno dei pochi mediani in Europa che ha una media gol importante in rapporto ai minuti di impiego effettivo, Scamacca ha colpi importanti. Sono solo alcuni esempi, la squadra c’è. Ma andiamo a vedere come si prospetta il canovaccio della sfida di questa sera, diretta dall’arbitro olandese Makkelie, uno che lascia molto giocare e per contrasto usa molto i cartellini gialli. La Croazia non ha niente da perdere e giocherà una gara offensiva, l’inserimento di Pasalic è propedeutico a una condotta fatta di assalti e inserimenti. Pallino del gioco in mano a Modric e Kovacic, non esattamente dei mostri in interdizione, il che vuol dire che il c.t. Dalic terrà il baricentro del gioco molto alto. L’idea dei biancorossi è quella di replicare la gara offensiva fatta dalla Spagna, puntando anche sul talento di Sucic nel ruolo di trequartista. Non a caso il nostro selezionatore in conferenza stampa ha parlato di “avere più sostanza, magari meno bellezza ma più sostanza “. Aspettiamoci una nazionale italiana unita da un grande spirito di fratellanza, quando gli italiani sono con le spalle al muro danno il meglio e ritrovano carica e autostima, come dice chiaramente Bastoni: “Con la Spagna è mancata l’autostima, ci è servita la sconfitta e lo faremo vedere”. Come centravanti pare sia stato scelto Retegui, si troverà davanti Pongracic e Sutalo (o Gvardiol), centrali di grande impatto fisico e avremmo visto meglio Scamacca. Questa Italia la vedremmo meglio con il 4-4-2 con Scamacca e Retegui (o Raspadori) come coppia d’attacco. E’ una disposizione tattica che potrebbe valorizzare Chiesa, ad oggi l’unico vero giocatore in grado di sparigliare le carte e costretto a giocare in una posizione ibrida, metà ala e metà trequartista. Mai come stavolta il destino della nazionale è appeso alle scelte dell’attuale commissario tecnico, difeso a spada tratta dal presidente federale Gravina.
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