Gian Piero Gasperini, tecnico dell’Atalanta e fresco vincitore dell’Europa League nella finale contro il Leverkusen, ha compiuto un vero e proprio capolavoro sportivo con la Dea, da considerarsi oggi una big del calcio moderno. Ma dove andrà Gasperini nella prossima stagione? Resterà all’Atalanta o andrà altrove, dato che le offerte non gli mancano? Nel frattempo, club bergamasco e allenatore sono al lavoro per discutere del suo futuro. Il tecnico esce allo scoperto e rivela il suo pensiero in un’interessante intervista alla “Gazzetta dello Sport”. Ha dichiarato che per sposare di nuovo la causa dell’Atalanta “serve un progetto vincente da parte del club, mentre non gli interessa essere invece un ripiego”. Secondo Gasperini, l’Atalanta è già da considerarsi una big del calcio italiano. Ecco cosa le manca per vincere lo Scudetto: “Per lo scudetto mancano 25 punti, un abisso. Oggi per fare il salto di qualità e vincere, devi perdere a livello economico. L’Atalanta non può permetterselo. Noi i giocatori li vendiamo e se vendo un Koopmeiners, non è facile trovarne un altro. Vendendo non ti rinforzi, al massimo riparti. Le squadre che vincono gli scudetti aggiungono, non tolgono, a gruppi già forti”.
Inoltre, all’Atalanta per essere vincente servono anche rinforzi in attacco: “E’ il reparto principale. Se giochi 55 partite, servono alternative, come si è visto contro la Juve senza Scamacca. Touré non è un centravanti. Se la difesa non regge perdi, ma l’attacco mi fa vincere le partite.” Negli ultimi tempi si è spesso avuto la sensazione che questa potesse essere l’ultima stagione di Gasperini alla guida dell’Atalanta. “Avevo percepito un po’ di stanchezza, il presidente sembrava disposto a lasciarmi andare, lo ha detto, poi la stagione ha preso piega gloriosa e ha cambiato parole: andiamo avanti così”.
In molti, dopo la vittoria in Europa League, hanno dato la permanenza di Gasp al’Atalanta per scontata, tant’è che le voci di un suo approdo al Napoli sono passate (almeno per ora) in secondo piano e ADL sta virando su Conte. Ma il rinnovo del contratto con la società bergamasca non è ancora arrivato: “Non ho ancora rinnovato il contratto con l’Atalanta perché per me è più importante capire se siamo ad un punto di partenza o di arrivo. Se nei prossimi campionati vogliamo fare qualcosa di più e se per l’Atalanta io sono ancora un riferimento, ok, va bene. Se c’è un progetto per i prossimi due-tre anni, mi interessa. Una situazione tampone, precaria, non mi serve, vado a scadenza e buonanotte. Ma la questione 2026 o 2027 la risolveremo. Con me la famiglia Percassi è sempre stata di una generosità assoluta. L’urgenza, adesso, è fare la squadra più forte”.