Italia, avanti con Spalletti: le motivazioni e le modifiche allo staff
Dopo una lunga chiacchierata notturna e qualche ora di riflessione Gravina e Spalletti hanno deciso di non interrompere il rapporto e di proseguite il rapporto. La Figc ha deciso quindi di confermare fiducia al selezionatore, nonostante tifosi e opinione pubblica auspicassero ad un cambio di allenatore. Troppi gli errori del c.t., nella gestione totale del gruppo a livello umano e tattico. Si è vista una squadra senza sorrisi, attanagliata dalla tensione. Niente a che vedere con le gestioni di Lippi e Mancini, serie ma spensierate. I giocatori stessi hanno rispettato l’attuale guida tecnica, ma i segnali di insofferenza non sono mancati. Tutta la storia della play station non è stata digerita, come se rilassarsi al videogioco fosse una cosa che va ad influire sulle prestazioni in campo. Ma non è solo questo, la girandola di cambi tattici e di formazioni hanno finito per disorientare il gruppo stesso. L’ex tecnico del Napoli tricolore ha rinnegato la sua filosofia, stando attento ad altri aspetti come l’anteposizione del risultato rispetto al gioco. Era logico che così non si andasse lontano. Fra l’altro non è piaciuta l’insistenza su determinati elementi, Di Lorenzo in primis in quanto reduce da una annata disastrosa e confermata in questi campionati europei. Anche quel Darmian usato terzino sinistro ha lasciato basiti, essendo un destro naturale e infatti quando riceveva palla non riusciva ad andare sul fondo e rimetteva la palla indietro, dando modo agli avversari di riposizionarsi. Insomma, è stata una gestione confusa. I ragazzi in campo hanno dato l’ impressione di non sapere cosa fare. La cosa più logica da fare, a mente fredda, era utilizzare il 4-3-3 in maniera costante, la rosa appariva strutturata proprio per questa disposizione tattica. A buoi scappati è partita la gogna mediatica, mentre è il momento di mantenere la barra dritta e rivedere tante cose per avere un futuro migliore. I vertici federali hanno deciso di non farsi prendere d’istinto dopo aver vagliato alcuni nomi per il cambio di staff tecnico. Nella notte erano circolati i nomi di Allegri, Pioli, Ranieri. Qualcuno in seno alla Figc aveva anche suggerito nomi stranieri per avere un c.t. meno legato ai rapporti con i giocatori, suggerendo addirittura i nomi di Zidane e Rudi Garcia. Ma alla fine è piaciuta l’ammissione di colpe fatta da Spalletti e l’umiltà con la quale subito dopo la gara con la Svizzera ha affrontato di petto Gravina assumendosi in toto le responsabilità. Dichiarandosi pronto a farsi da parte, ma anche a rilanciare più di prima. Spiegando quello che sarebbe il programma di rilancio in vista delle qualificazioni mondiali 2026. Obiettivo da non fallire, sarebbe la fine per il calcio italiano. Il citti’ fra le righe ha fatto capire ai dirigenti federali che non tutti i veterani fossero allineati alla causa comune. Raccontando di pressioni ricevute per giocare contro la Croazia in modo conservativo per puntare al pareggio, per esempio. Male però che un uomo che occupa quel ruolo si faccia condizionare così. Motivo per il quale alcune teste dello staff tecnico attuale cadranno a settembre, se non prima. A cominciare dai preparatori atletici, il posto per Sinatti è pronto. È stato colui che ha fatto correre per tutta la stagione il Napoli tricolore…. Non solo cambieranno anche i nutrizionisti e sarà inserito un nuovo preparatore per i portieri, in pole Filippi della Juventus. A rischio il vice Domenichini, la federazione vuole riportare Evani in quel ruolo. Novità anche per il ruolo di team manager, in lizza Oriali e Ferri. Si tratta di figure che potrebbero ricoprire il doppio ruolo perché già impegnati a livello di club. La notte ha portato riflessione e azione, nessuno vuole perdere tempo come dimostrano le facce decise di Spalletti e Gravina in mattinata. Prima del rompete le righe verrà fatto un discorso ai 26 componenti la comitiva azzurra e non sarà propriamente un colloquio di ringraziamenti. Ma un richiamo alle responsabilità future. Atteso che per molti l’esperienza azzurra è terminata in Germania: Darmian, Jorginho, Meret (pronto Di Gregorio), Gatti, Dimarco, Di Lorenzo difficilmente faranno parte del prossimo ciclo con vista mondiali. Anche Pellegrini non sembra nei radar, così come Retegui. Come ha detto Spalletti: “Cercheremo altri giocatori, altri giovani alla Calafiori’. Un manifesto programmatico della ripartenza azzurra a settembre, al c.t. è stato chiesto di osare. Ma attenzione, da qua ad agosto potrebbe succedere di tutto, anche che Spalletti in vacanza rifletta e decida di mollare. Al di là dei buoni propositi attuali.
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