Juventus, Michel Platini attacca la Uefa e ne ha per tutti

3 Giugno 2024 alle 17:08

Il numero 10 bianconero per antonomasia Michel Platini respira Torino e sorride come si sorride quando si torna a casa. Oggi giocherà a golf al Royal Park per la gara benefica “Vialli e Mauro”, l’occasione per rivedere vecchi amici e risentirsi un po’ più vicino alla Juventus, che comunque resta sempre nei suoi pensieri anche a Cassis, dove vive. Intercettato dai giornalisti, ha espresso il suo pensiero su diversi temi, partendo dalla finale della Champions League: “Ho visto soprattutto il primo tempo. Beh, come si dice? Si gioca in undici, c’è un pallone e alla fine vince il Real Madrid. Hanno un mix di esperienza, fortuna e campioni che li fa prevalere anche quando non sono i più forti. Nel primo tempo forse meritava il Borussia, ma quando hai la qualità del Real… Voglio dire: in fondo servono un portiere che para e un attaccante che segna, no? E quel Vinicius Jr è fortissimo”. Risponde a una domanda interessante, quando gli chiedono se negli ultimi 20 anni il calcio è migliorato o peggiorato: “Per me il calcio come evento in uno stadio è migliorato, però i giocatori mi sembrano un po’ tutti uguali, un po’ stereotipati o, comunque, fatti perché in una squadra sia più importante l’allenatore rispetto ai calciatori che non osano più, non dribblano, non provano a inventare qualcosa, sono frenati dagli allenatori. Non è il calcio dei calciatori, ma il calcio degli allenatori oggi, con meno talento, meno fantasia, più corsa e posizionamento. Credo che si dovrebbe tornare un po’ al calcio dei calciatori, è più divertente. E poi ci sono 6/7 squadre che concentrano i migliori giocatori del mondo e questo è un po’ meno divertente, perché ai miei tempi erano più distribuiti. Poi, attenzione, il gioco rimane divertente, ci sono dei grandi campioni che mi divertono. Dopo però quando vedo un giocatore che entra in campo e l’allenatore gli mostra il foglio con gli schemi… beh, quello mi sta sulle palle: ma lascialo giocare, no?».  Il nuovo format della Champions League non piace minimamente a Le Roi: “È stupida. Non mi piace. Ci sono più partite ma solo per racimolare più soldi, senza una logica. Credo sia nata per la pressione della Superlega. Che poi alla fine la Superlega la faranno comunque…”. Infine, una frecciata in pieno viso ai capi del calcio europeo: “Ceferin e Infantino non sono niente e vengono dal niente. Sono personaggi che sono nel calcio per il potere, ma i capi del calcio sono sempre stati i giocatori e devono essere loro. Sono i Baggio, i Del Piero, gli Mbappé, gli Haaaland, i Klopp, i Guardiola, gli Ancelotti”. 

di Cristiano Mezzi
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