LAUREA AD HONOREM PER ANCELOTTI

12 Ottobre 2023 alle 14:59

Ormai entrato di diritto nella storia del calcio mondiale, prima per l’attività di calciatore e poi per quella di allenatore. Nella giornata di ieri il 62 enne tecnico di Reggiolo (Reggio Emilia) ha ricevuto la laurea ad honorem in Scienze e Tecniche delle Attività motorie. Al momento della premiazione il tecnico non ha nascosto la commozione, lasciando trasparire la grande umanità per la quale nel mondo del calcio tutti lo amano. Soprattutto i milanisti, che con lui in panchina hanno vissuto un periodo storico irripetibile. Anche da calciatore, in quattro anni al Milan con Arrigo Sacchi era entrato nella leggenda. Parliamo del Milan degli olandesi, pressing e calcio spettacolo, probabilmente la squadra più forte della storia. A conferirgli il titolo accademico è stata ieri l’Università di Parma. La cerimonia si è tenuta all’Auditorium Paganini, davanti a un pubblico di 500 spettatori, tra i quali moltissimi studenti. Dopo il discorso di apertura del rettore Paolo Andrei, che ha tracciato il percorso sportivo di Carlo Ancelotti, c’è stata la “Laudatio” pronunciata da Marco Vitale e Luigi Garlando (noto giornalista della Gazzetta dello Sport), e quindi la Lectio Doctoralis dell’attuale allenatore del Real Madrid dal titolo “Il calcio, una scuola di vita”.

In sala presenti numerosi personaggi del mondo del calcio, da Arrigo Sacchi ad Ariedo Braida, dal tecnico del Parma Fabio Pecchia (che gli ha donato una maglietta crociata) a Vincenzo Pincolini, storico preparatore atletico del Milan e amico da una vita. Il discorso del tecnico ha spaziato lungo i 44 anni di esperienza nel mondo del calcio, da giocatore e da allenatore, ed è stato più volte sottolineato dagli applausi del pubblico. Sempre con il solito sopracciglio sinistro alzato (segnale che l’emozione è davvero molto elevata), Carletto è partito ricordando gli esordi da calciatore al Parma, la famosa doppietta realizzata nello spareggio contro la Triestina per la promozione in Serie B nel 1979, poi l’avventura alla Roma, quindi al Milan e, senza nemmeno bere un sorso d’acqua, subito il tuffo nella carriera da allenatore. Con un notevole padronanza del palcoscenico, e gettando soltanto qualche rapida occhiata agli appunti, Carlo Ancelotti è andato “a braccio” tra la sorpresa del pubblico che immaginava di assistere a un discorso ingessato. Tutto è spontaneo, tutto genuino, tutto contadino. E il richiamo alla terra d’origine, alla campagna di Reggiolo, è stato lui stesso a farlo quando ha ripercorso gli anni dell’infanzia, le partite di pallone all’oratorio, gli insegnamenti di papà Giuseppe e mamma Cecilia. Per la gioia della sorella Angela, presente in sala. E’  l’unico allenatore nella storia del calcio ad avere vinto il titolo nei cinque principali campionati europei (con squadre del calibro di Milan, Chelsea, Paris Saint Germain, Bayern Monaco e Real Madrid) ed è l’unico ad avere nel suo palmarès quattro Champions League.

di Cristiano Mezzi
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