Nazionali, Cina all’inferno dopo il 7-0 in Giappone

6 Settembre 2024 alle 17:25

Il day after del 7-0 incassato dalla nazionale di calcio della Cina in Giappone ha la forza di uno tsunami. Per i giapponesi doppietta di Minamino, Endo, Mitoma, Ito, Kubo, Maeda. Tifosi e media si sono letteralmente scagliati contro i Dragoni rossi per la nuova umiliazione contro i rivali storici non solo nello sport, segnata nella prima giornata delle qualificazioni asiatiche per la Coppa del Mondo 2026. La squadra è sembrata evanescente e la difesa friabile: martedì la difficile prova d’appello contro l’Arabia Saudita di Roberto Mancini, reduce da un pareggio (1-1) con l’Indonesia. L’Oriental Sports Daily, tra le più autorevoli testate sportive, è partito all’attacco definendo la disfatta di Saitama come “la sconfitta più pesante della Cina” nelle qualificazioni. Sepolto da feroci critiche il c.t. croato Branko Ivankovic, bollato come incompetente. In Cina hanno nostalgia di Marcello Lippi e Fabio Cannavaro. Il calcio, noto come uno degli sport preferiti dal presidente Xi Jinping che una volta ha espresso la volontà che la Cina ospitasse e persino vincesse un giorno la Coppa del Mondo, attraversa da decenni una fase di profonda crisi, tra i ripetuti scandali per corruzione che hanno azzerato i vertici della Federcalcio e la crisi dei club schiacciati dai debiti, frutto della stagione degli investimenti milionari e dei mega piani per l’apertura delle 50.000 scuole calcio nel Paese. 

di Cristiano Mezzi
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