Roma, due senatori chiedono il ritorno di De Rossi!
Non può bastare una giornata per smaltire quel senso di delusione e smarrimento che sta accompagnando i giocatori per l’allontanamento di Daniele De Rossi. Mai la Roma aveva esonerato un tecnico dopo sole quattro giornate, mai la squadra avrebbe pensato ad una soluzione così drastica della società dopo un pareggio a Marassi, stadio che ha fermato sul pari l’Inter scudettata alla prima giornata e che la scorsa stagione ha visto perdere il Genoa soltanto cinque volte riuscendo a fare invece punti contro squadre titolate come Napoli, Juventus, Inter e Bologna. L’inizio di questo campionato è stato deludente, ma il gruppo era tutto con il tecnico. Specialmente i senatori che hanno avuto un confronto serrato con la dirigenza per capire i motivi della decisione, ma soprattutto per chiedere al club di ripensarci e di poter continuare con l’ex mediano giallorosso. Troppo tardi dopo un comunicato che ha scioccato Roma e non solo. Il capitano Lorenzo Pellegrini e Gianluca Mancini sono stati i senatori che hanno affrontato il discorso con la società. Con delega da parte di tutta la squadra che mai come stavolta ha fatto fronte unito e si è stretta attorno al loro ormai ex allenatore. Ma attenzione, perché il capitano e vice hanno chiesto anche spiegazioni sul perché lunedì scorso sono stati contattati dalla società giocatori della squadra (e non loro) per chiedere un parere sul mister. In sostanza è stato domandato a vari elementi dello spogliatoio (tra gli altri anche Paulo Dybala e Leandro Paredes) se tutti fossero dalla parte del tecnico, e la risposta è stata da parte di tutti un secco sì. Anche per questo motivo ci sarebbe stato un acceso confronto tra le parti, dopo naturalmente l’esonero arrivato a prescindere dalle indicazioni della squadra. Proprietà, dirigenza, squadra, tifosi: il clima dentro e fuori Trigoria non è proprio sereno. La famiglia Friedkin e soprattutto la Ceo Lina Souloukou rischiano di essere al centro di aspre contestazioni. Altre sconfitte farebbero implodere l’ambiente per una scelta totalmente insensata e impopolare. A questo punto la proprietà americana dovrebbe avere il buon senso di farsi da parte, mettendo il club in vendita.
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