Roma, fra Ivan Juric e il capolinea una linea sottile

28 Ottobre 2024 alle 08:51

La squadra ha mollato Ivan Juric, non poteva essere diversamente. Allenatore senza pedigree, non avvezzo ai grandi club e reduce da un anonimo triennio al Torino. Non si capisce con quale criterio sia stato scelto dalla famiglia Friedkin. Mossa impopolare quella di avere cambiato allenatore dopo sole quattro giornate, troppo poche per valutare un allenatore fra l’altro amatissimo dalla piazza. Il vuoto societario è evidente, così come la cultura calcistica di Friedkin padre e figlio. Attaccati duramente da Zvonimir Boban per l’accantonamento di Daniele De Rossi: “Devono solo vergognarsi”. Pensiero centrale e generale nella Capitale, la tifoseria ormai ha capito che è una proprietà che non c’entra nulla con la storia giallorossa e ricorda con nostalgia presidenti come Edgardo Bazzin (il presidente del primo scudetto nel 1941-42), Alvaro Marchini, Francesco Marini Dettina, Dino Viola (con lui il secondo tricolore nel 1982-83 targato Nils Liedholm), Flora Viola, Franco Sensi (numero uno del terzo scudetto con Fabio Capello) e Rosella Sensi. La stessa politica locale ormai è contro Thomas Daniel Friedkin, vorrebbero che la società Usa passasse la mano. Dopo il cappotto di Firenze (5-1 ndr) e la doppietta dell’ex Edoardo Bove il mondo romanista è in fermento. In seno al club spingono per il ritorno di DDR, mentre un’altra ala sogna Claudio Ranieri. Ma la cosa più semplice e anche logica è il ritorno dell’ex numero 16. Una mossa che conviene anche economicamente per non avere a libro paga tre allenatori diversi. Ma dopo essere stato esonerato Daniele De Rossi accetterà una richiamata? Sì, ma alle sue condizioni. Quali? Presto detto: il ridimensionamento di Florent Ghisolfi, un Ceo italiano, il ritorno di tutto lo staff a suo supporto e soprattutto la clausola che in caso di nuovo esonero ci sarà da pagare una penale salata. Insomma, ha messo gli americani con le spalle al muro. Che faranno? Giovedì c’è un’altra partita di campionato, il tempo stringe. Attese novità a stretto giro di posta.

di Cristiano Mezzi
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