Serie A, arrestati ultras di Inter e Milan: la situazione

30 Settembre 2024 alle 14:14

Allo scoccare dell’alba odierna sono scattate le misure cautelari nei confronti di diciannove ultras appartenenti alle curve di Inter e Milan e  una cinquantina di perquisizioni nei confronti di persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere, con l’aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni ed altri gravi reati. L’operazione è scattata a seguito delle indagini sull’omicidio di Antonio Bellocco, capo ultras nerazzurro legato alla ‘ndrangheta. L’episodio ha portato alla luce degli inquirenti i legami sempre più stretti di alcuni settori del tifo milanese con i clan criminali calabresi. I reati contestati: estorsioni sulla vendita dei biglietti, “pizzo” sui ricavi dei parcheggi in zona stadio, accordi fra gruppi interisti e milanisti per la vendita delle bibite a San Siro. E sono solo alcune delle contestazioni mosse agli arrestati, tra quali spiccano Marco Ferdico (uomo di spicco della Curva Nord Inter)  e Luca Lucci capo ultrà rossonero e soprattutto Christian Rosiello che lavora come bodyguard del noto e chiacchierato rapper Fedez (non coinvolto nella faccenda). Fa specie l’arresto di Loris Grancini capo ultrà della Juventus e da sempre vicino agli ambienti delle curve milanesi. La cosa triste è che le indagini hanno messo in evidenza come l’Inter fosse succube degli ultras della Curva Nord. Indagini su questo fronte che si sono concentrate soprattutto negli anni “2019 e 2020, ma la situazione, a oggi, non è per nulla mutata (se non peggiorata)”, si legge nell’ordinanza del gip di Milano, Domenico Santoro. Tra l’altro, nell’ordinanza si parla dell’attività “di bagarinaggio” sui biglietti con cui i capi della curva nord interista “hanno calcolato di trarre ingenti profitti illeciti”. Per l’ultima finale di Champions League dell’Inter del 2023, come emerge dagli atti, i capi curva Marco Ferdico, Andrea Beretta e Antonio Bellocco puntavano su “1500 biglietti da porre in vendita per la sola curva”. Tuttavia “la società nerazzurra aveva messo a disposizione”, si legge ancora, “un quantitativo più esiguo di titoli d’ingresso, corrispondente a 800 biglietti”. Pertanto, Marco Ferdico, “consapevole che gli introiti che avrebbe potuto acquisire dall’evento sportivo sarebbero stati ingenti, non aveva esitato ad esternare forti pressioni sullo Slo (Supporter Liaison Officer, ndr) dell’Inter”, Claudio Sala, su giornalisti, “su vecchi calciatori (Materazzi, Zanetti-dirigente Inter), sull’allenatore (Inzaghi) chiedendo la ratio della scelta societaria”. Dagli atti non risultano responsabili o dirigenti dell’Inter indagati. Poi, lo stesso delinquente avrebbe minacciato “la possibilità che il tifo organizzato da lui rappresentato, la Curva Nord, potesse decidere di non presenziare e non tifare la squadra, ventilando l’ulteriore eventualità che questo potesse accadere non solo alla finale di Champions ma anche a quella di Coppa Italia che si sarebbe disputata da lì a pochi giorni”. Il maxi blitz ha di fatto azzerato i vertici della Nord interista e della Sud milanista. Sull’altra sponda, il nome che più fa rumore è ovviamente quello del leader indiscusso della Sud, Luca Lucci alias “Il Toro”, 43 anni da compiere il 10/11/2024, già condannato più volte per narcotraffico e pluri daspato per reati da stadio: proprio nelle ultime settimane, in particolare all’ultimo derby, era tornato a farsi vedere al secondo anello blu. In cella anche il fratello maggiore Francesco, 45 anni, che lo ha rimpiazzato momentaneamente al vertice, e altri fidati luogotenenti come Cristian Rosiello e Islam Hagag alias Alex Cologno, noti appunto anche per l’ostentata vicinanza a Fedez.

di Cristiano Mezzi
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