Supercoppa italiana: test vitale per Thiago Motta
Juventus, un primo bilancio della stagione
La gestione Thiago Motta sembrava aver convinto nelle prime uscite, ma ha successivamente dovuto fare i conti con l’infortunio di Bremer che ha aperto una voragine difensiva. Alla prova dei fatti, nessuno dei compagni di reparto sembra esser in grado di sostituirlo degnamente, partendo da Danilo (partente) e senza escludere nessun altro.
Tuttavia, nulla è ancora deciso: la Juventus è ancora in corsa in tutte le competizioni: in Serie A è a -9 dal primo posto in classifica, in Champions l’obiettivo qualificazione è alla portata, analogo discorso in Coppa Italia. Inoltre, c’è la possibilità di portare in bacheca un trofeo nell’immediato: la Supercoppa Italiana, contesa con Inter, Atalanta e Milan.
Opportunità di riscatto in Supercoppa italiana
La competizione si terrà in terra araba e vedrà confrontarsi prima Atalanta e Inter (domani, 2 gennaio), e Juventus-Milan (3 gennaio), per poi decidere l’assegnazione del titolo nella finale del 5 gennaio. Tutte le squadre partecipanti vorranno conquistare il titolo per mettere un primo tassello della stagione. L’opportunità è ghiotta in primis per il Milan che vuole subito voltare pagina rispetto alla nefasta gestione targata Fonseca. Anche la Juventus, però, avverte l’esigenza di riscatto per poter guardare al futuro con serenità e maggiore consapevolezza nei propri mezzi.
Per la Juve più di un semplice trofeo
La Supercoppa potrebbe rappresentare più di un normale titolo, ma una risposta a molti interrogativi. Thiago Motta è già sotto attenta osservazione da parte di tutto l’ambiente bianconero. Si inizia infatti a percepire un certo malumore e scetticismo da parte di quella tifoseria “Allegriana” che in questo frangente è spesso portata a fare confronti con lo scorso anno. Paragoni, tuttavia, non proponibili per due semplici motivi: il primo è la sussistenza del gravoso impegno della Juve anche in Europa; il secondo motivo che incrina la comparabilità è legato allo straordinario cammino della Juve dell’anno scorso nel girone d’andata, in cui totalizzò 46 punti, per poi spegnersi sensibilmente nel girone di ritorno. Bisogna inoltre considerare un ulteriore circostanza attenuante che depone in favore di Thiago Motta: il fattore anno zero. La Juventus è infatti una nuova creatura in fase di rodaggio e alla ricerca di un amalgama complicata, un periodo di assestamento è fisiologico, tenuto conto dei numerosi nuovi innesti, molti dei quali in età giovanissima e privi di significative esperienze sul campo a certi livelli. Si pensi ad esempio a Savona e Mbangula, spesso schierati titolari pur essendo agli esordi in Serie A.
È chiaro che Thiago Motta sta lavorando a un progetto di lungo termine che richiede pazienza e comprensione, ma soprattutto libertà nelle scelte tecniche da prendere, tutte condizioni che mal si prestano con le pesanti responsabilità che gravano sulla persona dell’allenatore.
Le aspettative quando si allena la Juventus sono molto alte. In questo senso, vincere la Supercoppa italiana toglierebbe pressione all’allenatore e rinsalderebbe il rapporto di fiducia tra ambiente e allenatore. Insomma, questo trofeo, per la Juventus, ha un peso specifico decisamente superiore rispetto all’importanza del trofeo in se.
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