Ternana, il dolore del d.s. Stefano Capozucca per la retrocessione
Parla Stefano Capozucca, il direttore sportivo della Ternana si racconta dopo la retrocessione in serie C, sancita dalla sconfitta casalinga con il Bari: “Non vado a casa da 43 giorni e la mia compagna pensa che io abbia l’amante a Terni. Non ho nessuna amante! La retrocessione è un dolore profondo, perché in questa squadra dall’inizio dell’anno ho creduto molto. E ho avuto ragione perché ha fatto 43 punti sul campo. Credevo in questa salvezza e poteva essere la più grande soddisfazione della mia carriera. Ho accettato questa sfida ed ero sicuro di vincerla. Sono navigato, sono retrocesso due anni fa a Cagliari, ma quanto ho sofferto e sto male per questa retrocessione è indescrivibile. Ho voluto davvero bene ai magazzinieri, ai fisioterapisti e a chi ha vissuto questo spogliatoio. Ci tenevo a salvarmi e avrei dato anche 2 anni della mia vita. Avevo una squadra composta da alcuni veterani e tanti figlioli che hanno valori sia morali che tecnici, bravi ragazzi che ho visto crescere. Questi giocatori hanno dato sempre tutto, sempre l’anima e meritavano la salvezza. Non ho fallito, perché 3 o 4 di questi ragazzi giocheranno in serie A e ricorderanno Terni. Avete dimenticato che siamo arrivati a giocarci tutto con 8 assenti ? E’ normale che nell’insuccesso ci sia la critica, ma mi è spiaciuto molto sentire brutte parole contro questi ragazzi a fine partita. E questi ragazzi piangevano. Mi hanno coinvolto : ho pianto anch’io. E‘ lo stile del calcio italiano . Non siamo in Inghilterra dove si applaude una squadra che retrocede. E’ dal primo giorno in cui sono arrivato qui che tutti ci danno per retrocessi . Era fine luglio e ho dovuto fare la rivoluzione per vari motivi. Guardiamo la formazione scesa in campo la prima giornata : li abbiamo cambiati quasi tutti. Il mio rammarico è per non essere arrivato prima. Sulle scelte di mercato non entro in merito : avrò mille difetti, ma ho rispetto delle persone. E se non va bene niente di quanto ho fatto sul mercato, se volete un colpevole, va bene : mi prendo io la colpa “. Sport significa anche una sconfitta purtroppo. Bellissimo il modo di perdere (ai playout e dopo 43 punti) di Stefano Capozucca classe 1955 nato a Roma, direttore sportivo della Ternana e capace di emozionarsi (ed emozionare) così dopo tanti anni di onorata carriera in cui ha lavorato per Corsico, Pro Patria, Varese, Genoa, Livorno, Cagliari, Frosinone.
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