AGNELLI NON PERDONA: SARRI ESONERATO

AGNELLI NON PERDONA: SARRI ESONERATO

8 Agosto 2020 alle 15:34

L’ esonero del
tecnico bianconero
prende forma a distanza di meno di 24 ore dal finale di
stagione.  L’ analisi “lucida” della dirigenza
Juventina, preannunciata ai microfoni di Sky dal Presidente Agnelli, ha
evidentemente messo a fuoco i numerosi interrogativi sorti durante il corso
della stagione.

Eppure, le
parole di Paratici pronunciate prima del match contro il Lione sembravano aver
escluso giravolte di panchina.

La mancata riconferma
del tecnico, a ben vedere, appare più scontata di quanto potesse sembrare
qualche settimana fa, quando la Juventus conquistava il suo nono scudetto consecutivo,
scrivendo un’altra pagina della storia del club.

Proviamo a far luce sui motivi dell’esonero.

Eliminazione
fatale, ma non solo

Impossibile negarlo, la mancata
qualificazione ai quarti di finale pesa tantissimo sul giudizio complessivo.

L’ obiettivo primario
della Juventus, ormai noto a tutti, è e sarà quello di arrivare in fondo in
Champions League.  Il risultato di ogni allenatore
della Juventus è quindi inesorabilmente legato alla misurazione del livello
avvicinamento al trionfo Europeo, e a poco rilevano le disquisizioni sul dato
di fatto che una partita non possa compromettere la valutazione complessiva della
stagione. 

Una squadra
costruita per vincere la Champions non può permettersi passi falsi, tanto più
contro una squadra come quella del Lione che, per stessa ammissione di Sarri, risultava decisamente
alla portata dei bianconeri. A costare caro il calo di concentrazione manifestatosi
nel match di andata, in cui la Juventus ha fatto troppo poco per vincere. Non
solo, anche la partita di ieri sera, malgrado il risultato positivo (vittoria
per 2-1), ha alimentato ulteriori dubbi sulla credibilità del progetto Sarri
.
La Juventus, infatti, è sembrata visibilmente stanca, con poche trame di gioco,
troppo dipendente dalle prestazioni di Ronaldo
(unico sopra la sufficienza).

Obiettivi
mancati

Per Sarri una
stagione “agrodolce”, così come definita da Agnelli: troppo poco per ottenere una
seconda chance. L’ eliminazione prematura è, in realtà, la goccia che ha fatto
traboccare il vaso. Una delusione che si aggiunge alle sconfitte nelle finali di
supercoppa italiana ed in coppa italia, nelle quali la creatura di Sarri è
sembrata troppo lontana dall’idea di gioco che tutti si aspettavano.
Al di la
del mancato passaggio del turno, a non convincere i vertici della Juventus sono
quindi anche le prestazioni in se considerate.

Secondo alcuni
illustri opinionisti, l’allenatore non è riuscito ad instaurare un feeling
adeguato con la rosa disposizione,
vuoi per ragioni legate alle
caratteristiche dei calciatori, vuoi per mancanza di empatia tra il tecnico e
la vecchia guardia Juventina. Lo stesso CR7, a giudicare dalle indiscrezioni,
sembra non aver sposato del tutto la filosofia di gioco del tecnico.

Insomma, tra Sarri
e la Juve non è scoccata la scintilla.

Candidati per
la panchina

Sebbene, ora l’individuazione
del prossimo allenatore divenga  prioritaria per la Juventus
, (anche
considerata l’imminente ripartenza del campionato) è tuttavia ancora presto per
fare pronostici sul possibile sostituto di Sarri. Di seguito una lista di nomi
che sicuramente il club bianconero sta sondando.

Tra i più
gettonati ci sono Simone Inzaghi e Zinedine Zidane. Due allenatori molto vicini
al profilo di allenatore pensato dalla Juve, peraltro già accostati alla
Juventus nelle precedenti stagioni. Subito dopo, e con la stessa probabilità di
ingaggio, vengono Mancini, Pochettino e Guardiola. Allo stato attuale, non
sarebbero inoltre da escludere nuovi ritorni di fiamma targati Allegri o Conte.
Una cosa è certa: il board Juventino non ha ancora individuato l’identikit dell’allenatore e soltanto nei prossimi giorni  sarànno più chiare gli orientamenti del club per la nuova panchina.

di Redazione